mercoledì 27 luglio 2011

Punto Birra - Pistoia

Bomb sbarca per la prima volta in Toscana. Punto Birra a Pistoia ne ha avuto l'anteprima e la presenta domani al pubblico presso il suo negozio.
Qua i dettagli dell'evento a cui siete tutti invitati.
E qui in anteprima il video della presentazione alla stampa avvenuta oggi.

lunedì 25 luglio 2011

I costi

Eccoci qua.
Come promesso, dopo il lancio seguito dalle forse inevitabili polemiche, abbiamo pensato che fosse giunto il momento di comunicare i costi del progetto cosi come promesso a Rimini.
La prima riunione del collettivoInfatti il progetto nasceva per sollecitare il coinvolgimento di appassionati HB ed anche per dare il nostro contributo alla definizione dei costi della birra artigianale.
Il prezzo di vendita di BOMB è stato definito sulla base dei costi più l’aggiunta di un contributo per LIBERA.
I costi variabili sono stati calcolati in base alla ricetta (clicca qui per scaricare il documento) differenziando tra bottiglie e fusti, e relativi alle materie prime impiegate ed al materiale di imballo (fusti tipo KeyKegs, bottiglie, cartoni, etichette e tappi). Inoltre sono stati considerati tra i costi variabili anche i costi di dogana e trasporto.

I costi fissi sono stati calcolati forfettariamente considerando i costi del nostro birrificio. Il dettaglio dei costi fissi non viene fornito in quanto ci premeva porre l’attenzione sui costi variabili, che affronta qualsiasi produttore, mentre i costi fissi dipendono da ogni singola struttura.
Inoltre essendo noi in Svizzera, l’incidenza di alcune voci (mano d’opera tra le altre) è diversa da quella Italiana e quindi non sarebbe stata di alcun aiuto.
I costi fissi sono stati calcolati sulla nostra struttura che prevede sei dipendenti ed una produzione attesa di 2500 Hl. Il costo è diverso tra fusti e bottiglie in funzione della differente incidenza sulle due lavorazioni della mano d’opera.
Non sono stati considerati i costi di marketing che sono stati imputati al birrificio, in quanto inevitabilmente parte dei benefici di marketing si riverberano su BadAttitude, e pertanto non ci sembrava il caso di caricarli sul progetto.
I prezzi di acquisto delle materie prime e imballaggi (clicca qui per scaricare tutta la documentazione), sono stati considerati al di fuori delle normali vie di approvvigionamento del nostro birrificio. Questo perché la dimensione dello stesso è tale per cui le economie di scala che possiamo realizzare non sono le stesse che può realizzare un birrificio di dimensioni più contenute, come la maggior parte dei birrifici italiani.
Ai costi totali cosi calcolati abbiamo aggiunto la quota destinata all’operazione di charities e pari a 8.48€/fusto (0.424€/l) e 0.305€/bottiglia (pari a 0.93€/l) .
Abbiamo confezionato 1200 bottiglie e 24 fusti da 20 litri.
Per cui il risultato atteso dall’operazione è di 600€ dalle bottiglie e di 432€ dai fusti per un totale di 1032€ per questa sola cotta. Infatti il birrificio contribuisce alla raccolta fondi integrando il contributo per arrivare a 18€/fusto e 0.50€/bottiglia da destinare a LIBERA.
Di seguito le tabelle di calcolo. Queste sono diverse da quelle già pubblicate che in realtà erano solo dei fogli di calcolo riepilogativi per definire il prezzo finale.

martedì 19 luglio 2011

Bomb - il comunicato stampa

BOMB! LIBERA TUTTI
COLLETTIVOBIRRA presenta una birra fuori dal comune che aiuta
Libera, Associazioni,nomi e numeri contro le mafie

Viene oggi presentata al pubblico la nuova birra artigianale “BOMB”. Bomb è una birra di tipo IPA, ovvero India Pale Ale. Fortemente luppolata, di colore ambrato, piacevolmente amara e dissetante, è una birra di ispirazione anglosassone. È disponibile in bottiglie da 33 cl e in fusto.

Il progetto da cui è nato Bomb è partito dal birrificio Bad Attitude (a Stabio, in Ticino), che ha deciso di coinvolgere quanti più appassionati di birra artigianale e homebrewer possibili per creare insieme una nuova birra, e di studiarne insieme ogni aspetto, dalla ricetta al packaging fino al lancio finale.

Il gruppo, chiamato COLLETTIVOBIRRA, presenta oggi la sua prima creazione, una birra artigianale chiamata Bomb. Al progetto COLLETTIVOBIRRA hanno collaborato più di 20 appassionati da tutta Italia, che hanno partecipato con la loro esperienza e la loro passione alle varie fasi della creazione della nuova birra, sia di persona che attraverso forum e social network.

Ogni aspetto di Bomb, dalla scelta dei malti e dei luppoli al minimo dettaglio dell’etichetta, fino ai mezzi di comunicazione e all’organizzazione del suo lancio, è stato gestito e deciso collaborativamente dai partecipanti del Collettivo.

In questo suo nuovo progetto COLLETTIVOBIRRA sostiene “LIBERA, Associazioni,nomi e numeri contro le mafie”.

Il nome “Bomb” vuole appunto sottolineare l’assoluta novità di questo progetto, che con il suo “scoppio” afferma la sua completa diversità rispetto a qualsiasi tipo di birra, artigianale e non, presente sul mercato al momento. Bomb non è nata dall’alto di una direzione aziendale, ma è stata creata dal basso, a partire da dei consumatori, attraverso una collaborazione tra dei veri appassionati di birra artigianale. La forza di Bomb sta nelle persone che l’hanno ideata: non una realtà aziendale ma dei veri “birrofili” che hanno messo in questo prodotto tutta la loro passione e la loro creatività.

Bomb è una birra libera, collaborativa e democratica, e per questo motivo COLLETTIVOBIRRA è lieto di sostenere la lotta contro le mafie devolvendo a Libera € 0.50 per ogni bottiglia e € 18 per ogni fusto venduti.

Maggiori informazioni su BOMB sono disponibili sul minisito www.badattitude.ch/bomb e sul blog collettivobirra.blogspot.com.

Il primo evento per il lancio di BOMB è Sabato 23 Luglio presso il birrificio ELAV a Comun Nuovo (BG).

Presto verrà pubblicato l'elenco dei locali e delle associazioni che aderiscono all'iniziativa.

Cartella stampa con locandina, comunicato e listino disponibile qui.

Contatti: Alessandra Litta Modignani, collettivobirra@badattitude.ch

lunedì 18 luglio 2011

Il grande vecchio

Le buone idee vanno oltre la paternità di chi le ha avute e riguardo alle finalità di “impegno civile” della Bomb  realizzata Collettivo Birra e Bad Attitude – un contributo all’associazione LIBERA contro le mafie di Don Ciotti per ogni birra venduta – non ho avuto altro merito se non quello di averci pensato ed avere gettato il sasso. Di altri è stato il ben più importante merito di raccoglierlo. Come ogni cittadino del Nord Italia sono abituato a pensare che la malavita organizzata sia un cancro che riguarda solo un parte lontana e distante del Paese, quella dove si va a fare le vacanze. L’occasione per rendersi conto, se ne fosse mai bisogno, che la mafia può essere ovunque, anche davanti a te con i gemelli al polso, è stata la recente inchiesta della magistratura milanese sulla ‘ndrangheta a Milano e dintorni con annessa retata di arresti. Inchiesta che sembrerebbe aver lambito – il condizionale è d’obbligo vista la spinosità dell’argomento e l’ultima parola spetterà alla magistratura giudicante – anche il nostro amato mondo della birra, fatto di lavoro, passione ed entusiasmo allo stato puro. Sia come sia, pensai che potesse essere un segnale importante per i birrifici italiani quello di unirsi per dare un segnale comune di civiltà e legalità. Se non si sono create le condizioni per realizzare questa comunione di intenti fra i microbirrifici italiani, è importante che la proposta sia stata raccolta da un collettivo di persone, capitanate del birrificio Bad Attitude (svizzero, ma in cui batte un cuore italiano).

Si dirà – ed io sarò ovviamente il primo – che è una bella manovra di marketing e per far parlare di sé. Beh, una buona idea resta una buona idea anche se incrementa visibilità e utili. E se qualcuno stappando questa birra penserà per un solo attimo che in mezzo agli agnelli ci sono anche lupi travestiti da agnelli, forse la cultura della legalità in questo paese avrà fatto un piccolo passo avanti rispetto all’emergenza che viviamo da decine e decine di anni.

Sul blog di Collettivo Birra sarà anche disponibile il dettaglio di tutti i costi di produzione, costi che si riferiscono alle condizioni imprenditoriali elvetiche, ma indicative riguardo agli ordini di grandezza in generale. Sarà un’occasione per fare un altro passo avanti nell’annosa discussione sui prezzi della birra, sui fattori che davvero incidono sul costo finale ed in quale modo lungo la filiera vengano ripartiti i ricarichi nel percorso che trasforma dei sacchi di malto, luppolo, acqua e lieviti nella bottiglia di birra che trovate sullo scaffale dei beershop o nei frigoriferi dei pub. L’informazione è cruciale. E la scelta è libera solo quando è consapevole.

Stefano Ricci, 14 Luglio 2011